Napoli terra del cuore, tra acqua e fuoco, tra sacro e profano.
Qui l’eccezione è uno stile di vita, perché in lei si trova quel sapore sorprendente che t’accende dentro.
È una spinta vitale, una forza istintiva che anima i vicoli della città e colora di ingegno il pensiero partenopeo, con un unico scopo: trovare il piacere nelle sue forme più inaspettate.
Come nella nostra pasta, creata per non arrenderci all’ordinario, né nella vita né nel sapore, e darti in ogni formato un piacere eccezionale.
Napoli terra del cuore. Dimora di contrasti germogliati dai sassi e dal mare. Fuoco, acqua e sale, territorio ideale per il ribollire di passioni forti e vere, muscolari. Una fame di vita che scorre tra i vicoli e riempie le case, un assedio costante dove il richiamo dei piaceri e dei sensi non dà tregua.
Lo spirito di Napoli non si racconta. Si vive. Come fa Voiello con la sua pasta. Invitante nelle forme e tenace nel trattenere a sé i condimenti. Pronta a sedurvi con tutta l’intensità di cui è capace, solo per il gusto di lasciare dietro di sé ancora più desiderio.
Semplicemente perché è fatta come Napoli comanda.
LA PASTA COME NAPOLI COMANDA
La nostra storia
1763
1763
Da Gaudiello a Voiello: maestri dell’arte bianca da generazioni.
Tutto ebbe inizio a Torre Annunziata, una città piena di pasta stesa al sole ad asciugare, dove Felice Gaudiello si trasferì per amore della sua Santa De Luca. Qui, tra il mare e le pendici del Vesuvio, nacquero i figli Teodoro e Antonio, il cui cognome venne cambiato in Voiello dal parroco che li battezzò.
È con un errore inaspettato che inizia la stirpe dei pastai visionari come la conosciamo oggi.
Andrea, il primogenito di Teodoro, fu il primo della famiglia a dedicarsi alla produzione di pasta e trasmise la sua passione al figlio Teodoro che, anche se lasciò Torre Annunziata per andare in guerra, decise poi di tornarvi per proseguire il mestiere di famiglia.
Così nacque l’idea di trasformare l’antica passione in una grande impresa. E come suo padre aveva fatto con lui, tramandò il sogno al figlio Giovanni.
1879
1879
Giovanni Voiello, a capa tosta.
Giovanni cercò il luogo adatto per fare la pasta onorando la tradizione di famiglia e la trovò in un vasto terreno in Contrada Maresca. Qui, nel 1879, venne posato il primo mattone di quello che sarebbe diventato l’Antico Pastificio Giovanni Voiello.
All’inizio del ‘900, Voiello, grazie alla passione per la qualità nutrita di generazione in generazione, si affermò come la marca preferita di pasta dell’aristocrazia napoletana e si diffuse in tutta Italia raggiungendo numeri record. Anche se lo stabilimento fu gravemente danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale, la famiglia si dimostrò tenace come la pasta che continuò a produrre, e lo riparò per restituirlo all’originario splendore.
1973
1973
C’era una volta e c’è ancora.
Nel 1973, mentre la crisi economica colpiva l’Italia, Barilla decise di rilevare le quote societarie di Voiello e ne subentrò nella gestione, sempre rispettando l’autonomia e l’indipendenza dei processi produttivi che avevano sempre garantito un prodotto di qualità. È grazie all’intervento di un’azienda emiliana che, ancora oggi, possiamo godere di un piatto di pasta come Napoli comanda.
2013
2013
I fanatici del grano.
La ricerca del miglior grano per produrre pasta è stato sempre un chiodo fisso per Voiello. Già nel 1892, Giovanni Voiello va a pescare il grano in Ucraina: identifica nel grano Taganrog la varietà ideale per produrre pasta sorprendentemente tenace. Nel 1917, la Rivoluzione d’Ottobre porta alla scomparsa del Taganrong, ma Giovanni Voiello non si perde d’animo e passa ai grani pugliesi Cappelli e Sangolla, selezionando personalmente i migliori grani dei coltivatori.
Poi, nel 2013 Voiello ha voluto strafare: per la sua produzione ha scelto solo grano 100% italiano, un grano di qualità.
Il primo motivo per cui la pasta Voiello è buona assaje.