CON LA QUINTA EDIZIONE DELLA SCARAMANTICA,
LA FORTUNA È TRA LE MANI.
Un omaggio alla cultura partenopea, ai riti e ai miti propiziatori della città, per la prima volta in collaborazione con i fashion designer Vienmnsuonno: quattro piatti di ceramica da collezione, uno più fortunato dell’altro, un runner scacciaguai e il Gran Spaghetto Voiello, in edizione limitata, per una ciorta più buona che mai.
I PIATTI
I gesti della scaramanzia napoletana s’intrecciano con le leggende della città nell’interpretazione ironica e chic dei Vienmnsuonno: quattro piatti da collezione in edizione speciale con fregi in oro zecchino per una tavola delle Feste più fortunata e partenopea che mai.
IL RUNNER
Gli abbiamo dato i colori del Golfo. Lo abbiamo arricchito con cornicelli e stelle sfavillanti come il Natale a Napoli. Ma sapete come siamo fatti: non lesiniamo mai. Così tutto intorno al runner per la tavola delle feste, abbiamo aggiunto un altro po’ di scaramanzia: la filastrocca scacciaguai più recitata dai napoletani.
IL GRAN SPAGHETTO
Due confezioni in edizione limitata di Gran Spaghetto Voiello, fatto di solo Grano 100% italiano. Un’edizione creata in esclusiva per la Scaramantica 2023. Il gesto scaramantico definitivo? Aprirla per gustare i Gran Spaghetti.
Ogni piatto, un gesto scaramantico. Ogni gesto, una storia.
Se ‘o munaciello ti ha preso in simpatia non fartene un vanto,
ma lascia che sia. Se, corna facendo, nun te po’ supporta’
meglio che fai i bagagli e lasci sta città.
QUANT’È BELLO ‘O MUNACIELLO!
Avvenente ‘o Munaciello? Nossignore. Sotto il saio, lo spiritello non nasconde forme perfette. Ma meglio
fargli un complimento, pure se è non veritiero. Perché ‘o Munaciello a chi arricchisce e a chi appezzentisce in
base alla sua simpatia. Per accaparrarsela, basta lasciargli un buon piatto. Magari di pasta. E lui nottetempo
lo trasforma in oro. Ma se t’azzardi a parlarne, ‘o Munaciello lo farà sparire. In ogni caso, che sia per
difenderti dalle sue ripicche o per scacciare i guai, ricordati che non c’è gesto più propiziatorio delle corna.
‘A ciorta ‘e Napule è chiusa in una gabbia, sotto al castello che sta tra mare e sabbia.
È una leggenda di antica data, tocchiamo ferro che non addivent’ frittata.
‘O CASTIELLO DEL MAGO
Narra la leggenda che Virgilio scelse il castello sull’isola di Megaride per custodire l’uovo magico. Il mago
poeta lo racchiuse in una caraffa d’acqua, protetta da una gabbia. Cautela eccessiva? Per niente, se per
rassicurare i napoletani dopo il maremoto del 1370, la regina Giovanna fu costretta a giurare che l’uovo magico fosse uscito illeso. Secondo la credenza, infatti, se l’uovo s’incrinasse, Napoli sarebbe colpita da grandi sventure. Per tenerle lontane, impugna un ferro di cavallo. Con le punte all’ingiù, mi raccomando.
Con il corpo adagiato tra fuoco e mare, la sirena Partenope è nata per cantare. Ma la fortuna
‘e Napoli non è melodia, incrociamo le dita, il resto è filosofia.
PARTENOPE, PIENZACE TU.
Metà donna, metà pesce e tutt’ammore: lo spirito di Napoli, le sue contraddizioni, sono racchiusi nel mito della sirena che ha dato i natali alla città. Il suo canto riecheggia nelle voci dei suoi figli. E la bellezza, da chi l’hanno presa i napoletani se non da Partenope? Una figura così ammaliante da irretire pure ‘o Vesuvio. Perché davanti allo splendore della sirena non può resistere niente e nessuno. Per questo invocare la protezione di Partenope porta bene. Ma tu incrocia pure le dita ché la scaramanzia non è mai troppa.
Un pizzico di sale porta bene assai, ‘nu tiro dietr’e spalle tiene lontano i guai.
Ma a Napoli, si sa, piace esagerare e contro ‘a mala ciorta s’è presa tutto il mare.
FORTUNA ALLO SCOGLIO
Maestre di seduzione sono le sirene, le signore dei Faraglioni. Raccontano i poeti che adagiate sulle rocce e incoronate dai sacri coralli, stanano con la voce i desideri più intimi di marinai e pescatori. Li incantano con il riflesso della speranza, cullandoli in un canto profondo come il mare. Ma per trovare un po’ di fortuna non c’è bisogno di cercare sul fondo del mare e nemmeno di navigare intorno ai Faraglioni. Basta procurarsi l’elisir della buona ciorta: un pizzico di sale. Gettalo alle tue spalle e avrai la rotta sempre dritta.