Per noi il Fusillo è sempre stato un grande. Uno che ci sa fare un po’ con tutti i sughi, un malandrino che non si lascia scappare una possibilità di arrivare in tavola, avvolgendo in una spirale seduttiva sughetti leggeri o ragù corposi e lisci lisci come ‘nu drappo ‘e velluto.
A un formato così vivace ed esuberante, una cosa sola si poteva aggiungere e gliel’abbiamo aggiunta: le dimensioni. Così il Fusillo, da semplice che era, è diventato il Gran Fusillo. Grande come il pino di Posillipo. Di più, come il Vesuvio. Ancora di più. Grande come un goal all’ottantanovesimo del Napoli fuori casa. Tutte cose che danno gusto già solo a guardarle per quanto sono grandi e belle.
A Napoli sappiamo bene che le dimensioni contano e chi dice il contrario vuole pazzia’. Però non sono tutto. Ci stanno pure il grano 100% italiano e le spire a fare del Gran Fusillo Voiello chello che r’è.
Quelle, le spire, sono fatte apposta per attirare ogni ingrediente e trattenerlo a sé. Come un incantatore che rapisce i sensi e il palato.